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"Il re del tango"

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Se il seduttore Casanova diventa «Lei»
Scritto da Nicolò Menniti Ippolito - Il Mattino di Padova   
Domenica 06 Luglio 2008 00:00

C'è anche una scrittrice veneta tra le cinque autrici italiane a cui Luca de Fusco ha chiesto di dare voce alle donne di Casanova per lo spettacolo che ha allestito per il nuovissimo «Napoli Teatro Festival Italia» in coproduzione con lo Stabile del Veneto. E quindi accanto a Paola Capriolo, Benedetta Cibrario, Maria Luisa Spaziani, Mariolina Venezia c'è anche Carla Menaldo tra le autrici di «Lei», lo spettacolo che ha raccolto un notevole successo nelle scorse settimane al Festival e che ora è anche un libro, appena edito dalla Marsilio.
Padovana, Carla Menaldo è autrice di un bel volume di racconti, L' unica cosa davvero, uscito due anni fa e di un romanzo, che dovrebbe intitolarsi Canna da zucchero, che uscirà presto da Marsilio. «Luca de Fusco - racconta la scrittrice - ha pensato ad uno spettacolo che capovolgesse l'immagine delle donne di Casanova, facendo diventare loro e non lui, le protagoniste. Voleva cinque ritratti e ha chiesto di scriverli a scrittrici diverse. Voleva una autrice veneta ed ha chiesto a me se ero disponibile».

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Cinque donne smascherano le prodezze di Casanova
Scritto da Enrico Groppali - Il Giornale   
Lunedì 30 Giugno 2008 00:00

Chi fosse in realtà Casanova e quale fosse il demone che lo spingeva a sedurre, e subito abbandonare, le docili vittime del suo charme rimarrà sempre un mistero. Nonostante poeti come Hofmannsthal, narratori come Schnitzler ed Hermann Hesse e registi come Fellini, abbiano invano tentato di decifrarne l'eclettica personalità. Ma ci voleva Luca De Fusco, uno dei registi più sensibili e colti del teatro italiano, da anni sulle tracce dell'infaticabile libertino, per dar voce e spazio all'altra metà del cielo. Ossia alle dame sofisticate e alle cortigiane spregiudicate, alle monache di piccola virtù e alle ostesse tracotanti che di quelle imprese amatorie furono protagoniste.

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Cinque donne-autrici «contro» Casanova
Scritto da Magda Poli - Corriere della Sera   
Domenica 29 Giugno 2008 00:00

Cinque donne che hanno attraversato la vita di Casanova raccontate da cinque scrittrici, per offrirne in Lei un ritratto in bilico tra nostalgia, rancore e tenerezza. Su un grande letto la brava Giovanna Di Rauso è la monaca M. M. che si strugge di passione sensuale nel torbido, intenso testo di Carla Menaldo.
Ragione e rigore intellettuale per l'Henriette di Benedetta Cibrario, che Sara Bertela interpreta immersa in una vasca da bagno. Rinchiusa in una gabbia, ostinata fino all'autodistruzione nel negarsi a Casanova, è la Charpillon dell'intensa Gaia Aprea, che Paola Capriolo avvolge di misterioso astio.

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Tutte pazze per Casanova serial killer della seduzione
Scritto da Masolino D'Amico - La Stampa   
Mercoledì 18 Giugno 2008 00:00

Bugiardo o meno nel racconto delle proprie imprese, Giacomo Casanova si distingue da altri seduttori seriali per il genuino interesse e la curiosità che sembra provare nei confronti di ciascuna delle sue conquiste. È probabile, anzi, che questo sia stato un fattore fondamentale del suo successo.
Ma le donne, dal canto loro, cosa avranno pensato di lui? Oggi cinque scrittrici - Paola Capriolo, Benedetta Cibrario, Carla Menaldo, Maria Luisa Spaziarli e Mariolina Venezia - provano a dare una voce ad altrettante femmine incontrate dal nostro: la Charpillon, Henriet-te, la monaca di clausura nota solo come MM, Lucrezia e la giovanissima Lia. Questi monologhi sono stati commissionati e poi messi in scena (Lei Cinque storie per Casanova) da Luca De Fusco, il quale nulla ha trascurato pur di far fare bella figura allo Stabile del Veneto ospite del Napoli Teatro Festival Italia. Avvalendosi della possibilità adottata dal Festival di agire nel vasto agglomerato urbano (ma non dovevano costruire una città del teatro al porto?), ha scelto la sede più magica possibile, la Certosa di San Martino, sfruttando l'occasione per farne visitare alcune zone meravigliose. Poi ha scritturato attrici non solo molto brave, ma anche estremamente attraenti, e non al modo delle loro colleghe della celluloide, spesso stereotipate dal chirurgo.

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