LEGGI UN'ANTEPRIMA DI

"IL RE DEL TANGO"

SCARICA 109.00 Kb

il_re_del_tango_copertinafronte

scarica il brano

"Il re del tango"

di Athos Basissi

 download mp3

LEGGI IL 1° CAPITOLO DI

"SANGUE DI DRAGO"

sanguedidrago_thumb

  SCARICA 49.00 Kb

LEGGI IL 1° CAPITOLO DI

"CANNA DA ZUCCHERO"

CannaDaZucchero_thumb

  SCARICA 113.89 Kb


Statistiche Accessi:
Istantanee di storia. Le profezie di Giorgio Dell'Arti
Scritto da Carla Menaldo - Corriere del Veneto   
Venerdì 18 Gennaio 2008 00:00
Marsilio Editori inizia il 2008 con il Primo libro delle profezie, del giornalista Giorgio Dell'Aiti. A dispetto del titolo, non c'è niente di esoterico, niente di profetico. È un manuale di storia contemporanea, narrata per singoli fotogrammi che visti nel loro insieme si leggono in un movimento ben definito. Forse abbiamo davanti una nuova «ricetta» per informare, quasi ima sorta di «giornalismo a incastro», disarmante nell'esposizione esasperatamente asciutta. Apparentemente privi di logica consecutio, i 712 punti nella prima parte del libro sono incatenati a formare un complesso mosaico della politica, della società e del costume del mondo di oggi finalmente comprensibile anche a chi poco se ne intende. Quello che Dell'Arti ci propone è un panorama fedele e paradossale del nostro evo. I crack finanziari e le dinamiche dell'economia internazionale, compresa la «vicenda Antonveneta», dall'olandese Abn Anno agli spagnoli del Santander, fino al Monte dei Paschi di Siena. Uomini e donne di potere sono scaraventati per strada senza abiti, limousine e scorta, esibiti nelle loro vite private, nei loro vizi in fondo comuni, ma sono i loro. E che dire dell'economia, delle politiche e degli a dir poco strambi riti di una Cina con la quale oramai conviviamo nel quotidiano, eppure incapace di esserci davvero familiare? Di una cosa siamo certi, che la Cina di Dell'Arti non è la stessa che ci narra un Curzio Malaparte «innamorato» a metà degli anni Cinquanta nel libro-reportage lo, in Russia e in Cina. Dell'Aiti della Cina, e dei cinesi, è tutf altro che infatuato. Nella seconda parte l'autore ci racconta gli episodi più «caldi» dell'ultimo anno in Italia e nel mondo, senza mai perdere la sottile verve ironica e scanzonata, sbirciando di tanto in tanto attraverso le ampie (rompe l'oeil che Dell'Arti stesso ci propone come plausibili paesaggi futuri.