Un libro in tutti i sensi. Pagine da annusare, toccare, assaporare prima che da leggere. La storia di Rosa, intensae delicata come il fiore di cui porta il nome, è quella di una donna che racchiude in sé tante persone e vive mille vite « divorandole, intere, fino in fondo». Cerca un uomo, provando a convincersi che quello giusto un giorno arriverà. Ma ama le donne. Ama Sandra, trent'anni più grande di lei. Una professoressa incontrata tra i corridoi dell'università, la sua guida alla scoperta di un lato che lei cerca a tratti e invano di ricacciare indietro.

Con gli uomini la musica è diversa. Qui valgono soltanto le pulsioni: sono le viscere a guidarla, finché durano, dentro e fuori una catena di relazioni che di fatto la imprigiona. Arriva anche il matrimonio, prevedibile quanto il suo fallimento. Tutto questo è Canna da zucchero, il nuovo romanzo della giornalista e scrittrice padovana Carla Menaldo. Uscito dapochi giorni per i tipi della Marsilio, sarà presentato domani alle 18 alla Feltrinelli di via San Francesco a Padova. Un racconto che passa dai colli Euganei a una Boston dove l'inverno sconfina nella primavera; dagli acciottolati del centro padovano a una Cuba verace e sudata. Una storia in cui ogni capitolo è un odore: il bourbon di Sandra, la cannella di cui profuma Awari, l'amante cubano, le sigarette fumate ai tempi della scuola. Perfino il marito fedifrago, cacciato di casa, si trasforma in un odore da far scomparire spalancando le finestre.» presentato domani alle 18 alla Feltrinelli di via San Francesco a Padova. Un racconto che passa dai colli Euganei a una Boston dove l'inverno sconfina nella primavera; dagli acciottolati del centro padovano a una Cuba verace e sudata. Una storia in cui ogni capitolo è un odore: il bourbon di Sandra, la cannella di cui profuma Awari, l'amante cubano, le sigarette fumate ai tempi della scuola. Perfino il marito fedifrago, cacciato di casa, si trasforma in un odore da far scomparire spalancando le finestre.»

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