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Casanova adorabile uomo oggetto
Scritto da Emanuela Garampelli - D Repubblica delle Donne   
Sabato 07 Giugno 2008 00:00

C'è Henriette, dama in viaggio in incognito, incontrata a Cesena, bella e intelligente, più grande di qualche anno, capace di comprenderlo e non legarlo a sé. Vivono insieme tre mesi idilliaci, poi lei è costretta ad abbandonarlo. Di tutte le sue amanti è quella che Casanova tratta con più rispetto. C'è la Charpillon, trovata a Londra, giovane prostituta che lo umilia, l'inganna, lo fa arrestare: è l'unica che a lui si nega, fino a fargli dire, del loro incontro "Fu in quel fatale giorno che iniziai a morire". C'è la monaca veneziana M.M., che fa l'amore con una novizia e lo fa partecipare al saffico consesso, mentre l'ambasciatore de Bernis guarda dalla stanza segreta. E Lucrezia, amata un tempo a Caserta, di cui ora Casanova desidera la figlia senza sapere che sarebbe incesto, e la diciottenne Lia, con cui divide cibi succulenti nella casa di lei, sul porto di Ancona, che gli si offrirà per tenerezza, verso la sua età al declino. Ecco 5 tra le più belle storie d'amore del libertino veneziano, vissuto dal 1725 al 1798. da luì narrate nelle migliaia di pagine delle Memorie, ora riscritte, come se le raccontassero le cinque donne, da scrittrici italiane: l'invito è del regista Luca De Fusco, che ne ha fatto un mosaico di monologhi affidati a cinque attrici, per lo spettacolo Lei, al debutto dal 13 al 15/6 nel primo Napoli Teatro Festival. Le autrici coinvolte sono Benedetta Cibrario (Henriette), Paola Capriolo (Charpillon), Carla Menaldo (M.M.), Maria Luisa Spaziarli (Lucrezia), Mariolina Venezia (Lia): i loro testi usciranno da Marsilio. «È un'inquadratura al contrario, il controcampo in cui le donne da oggetto diventano soggetto narrante. Renato Quaglia, direttore del Festival, voleva un progetto sul 700 Napoletano», racconta De Fusco, nato a Napoli nel '57, dal 2000 direttore dello Stabile del Veneto, appassionato di Casanova e «sostenitore della solarità del suo mito in contrapposizione a quello del fosco Don Giovanni, che lascia dietro di sé femmine rancorose. Giacomo amava davvero le donne e ne era riamato, anche a storie concluse». E l'allestimento sarà «una passeggiata-spettacolo nella Certosa di S. Martino. Pochi spettatori, guidati da me, passeranno dai sotterranei gotici, mai aperti al pubblico, alle belle stanze con vista mare, 5 ambienti nei quali incontrano le attrici: Giovanna Di Rauso (fa M.M.), Gaia Aprea (Charpillon), Sara Bertela (Henriette), Anita Bartolucci (Lucrezia), Marta Riccheldi (Lia). Le tappe sono il risveglio di un'unica donna, dal letto alla toilette alla colazione, dalla storia della monaca, la più oscura, erotica, alla tenerezza del vecchio Casanova». Tra i 2000 artisti, e le 200 rappresentazioni del Festival (6-29/6), non perdete Médée del francese J.L. Martinelli, cast del Burkina Faso, The Sound of Silence del lettone Alvis Hermanis, Another Sleepy Dusty Delta day dì J. Fabre (wmv.napoliteatrofestival.it).

 

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