Sono tre, sostanzialmente, i fili conduttori del festival. La programmazione triennale, che investe i cartelloni dei prossimi due anni; la dimensione europea, avviata con un progetto di collaborazione con il Tliéa-tre de la Ville di Parigi e con il Teatro Nacional Dona Maria II di Lisbona, e che trova la sua massima espressione con la costituzione di una Compagnia teatrale europea composta da attori e professionisti provenienti dai vari paesi dell'Unione, affidata ogni anno a un regista diverso; il rapporto costante tra innovazione e tradizione, affrontato in sezioni e progetti speciali. "Nuove sensibilità", "Teatri del Popolo", e un'organica e programmatica operazione di committenza, volta a incentivare la nuova drammaturgia.

Ogni anno infatti tre autori saranno invitati a risiedere a Napoli il tempo necessario per scrivere un testo originale, che sarà messo in scena in coproduzione con il Mercadante. Tiziano Scarpa, Banana Yoshimoto e il poeta arabo Adonis, per questa prima edizione, in scena rispettivamente il 7 e l'8 giugno, il 13 e il 14, e il 24.1 primi due al San Ferdinando, Adonis invece all'Istituto di Cultura Grenoble. L'apertura è della Compagnia Europea con Le Troiane di Euripide, per la regia di Annalisa Bianco e Virginio Liberti, dal 6 all'8 e dal 10 al 15, al Real Albergo dei Poveri.
Tra le dirette produzioni del festival, l'ultimo testo di Tini Crouch, England, allestito al Madre e Gallerie d'arte contemporanea con la regia di Carlo Cerciello (6,7,10-14,17-21,24, 25, 27 e 28).
Al Settecento è dedicata invece la nuova opera di Roberto De Simone, Lo Vommaro a duello, cioè una contaminazione tra una commedia di prosa e un'opera buffa, il 27 e il 28, al Mercadante.
Tra gli spettacoli dedicati ai Teatri del Popolo, Peppe Barra in Qui rìdo io, ispirato alla storia di Scarpetta, scritto e diretto da Giuseppe Sollazzo, il 13 e il 14 al Teatro della Villa Comunale e il 15 al Teatro Grande di Pompei; e A causa mia, una riscrittura sulla vicenda giudiziaria che vide contrapposti Scarpetta e D'Annunzio, con la regia di Francesco Saponaro, dal 18 al 21, a Castel Capuano.
Altre presenze, dal testo alla scena, Alessandro Baricco, Lina Sastri, e cinque scrittrici chiamate a dar voce, con altrettanti monologhi, alle donne sedotte da Casanova: sono Maria Luisa Spaziani, Benedetta Cibrario, Carla Menaldo, Paola Capriolo, Mariolina Venezia (dal 13 al 15, Certosa di San Martino). Info: www.napoliteatrofestival.it

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